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Questa sezione è dedicata alla lavorazione dei cereali e delle castagne. Tra gli strumenti esposti troviamo il mortaio (detto “pila”), il martello e la “spadigia”; questa triade di attrezzi era utilizzata per sbucciare le castagne secche. La lavorazione dei cereali imponeva l’utilizzo di attrezzi per estrarre i semi dalla pannocchia e, in fase successiva, per dividere le parti inutilizzate dei grani. Già in passato esistevano piccole macchine che facilitavano il lavoro, una di queste veniva utilizzata per separare la granella dei cereali e altri prodotti dagli involucri e dalle paglie. I cereali venivano inseriti in un imbuto (di legno, che è il materiale da cui è formato tutta la macchina) che li immetteva in una piccola rete con funzione di setaccio primario. Questo vaglio consentiva di separare l'intero cereale da materiali estranei, come ad esempio i sassi. Il prodotto selezionato veniva poi immesso nel macchinario addetto alla trebbiatura, il quale era azionato da una manovella a funzionamento manuale. Questo secondo vaglio permetteva di ottenere una netta separazione tra alimento e prodotto di scarto. E' doveroso ricordare che la diffusione di questi tipi di macchine era limitata agli ambienti più abbienti: la gente povera doveva ricorrere a un modesto e impreciso vaglio. Ancora oggi esistono macchinari che mantengono il nome e le funzioni del reperto, tuttavia i manufatti odierni differiscono nella struttura e nel funzionamento, divenuto automatico.
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