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L'Associazione
DOCUMENTI - DIARI
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Museo Etnografico Naturalistico della Val Sanagra:
“passato, presente e futuro”

“La nascita e l’evoluzione del museo: un appunto sulla situazione attuale!”
Associazione “Storia, Natura e Vita”
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Il museo Etnografico Naturalistico della Val Sanagra nasce nel 2001 per volontà dell’ex. sindaco Butti Natale. Poco più tardi verrà istituita l’Associazione volontaristica “Storia, Natura e Vita” alla quale l’amministrazione di Grandola demanda la pianificazione e la realizzazione del museo.
L’idea di Butti Natale era già “in germe” nel lontano 1980: il giornale “La Provincia” del 7 febbraio 1985 riporta un’intervista allo stesso Butti quando stava contrattando l’acquisto della nuova sede comunale, la prestigiosa Villa Camozzi, ora sede del Municio e del Museo. Riportiamo le parole citate dall’allora sindaco nel lontano 1985: “in Villa Camozzi: creare un museo naturalistico che tenda a valorizzare le risorse e il patrimonio ambientale, botanico e faunistico della Val Sanagra”. Nello stesso articolo si menziona anche l’idea di creare un parco, collegato allo stesso museo: “cita il giornalista: l’ambizioso sogno non si ferma al secondo piano di villa Camozzi per spingersi lungo tutta la Val Sanagra; continua Butti: “(in Val Sanagra) c’è una pineta che è tra le migliori della Provincia di Como se non di tutta la Lombardia……l’intenzione è quella di costituire nella valle una specie di parco amministrato dal comune, di cui il museo sia un completamento o, meglio un’introduzione, non solo una raccolta di esemplari ma la ricostruzione del sistema di vita attuale………..”.

L’ideale, rimasto immutato per quasi 20 anni e portato avanti dal nuovo sindaco Giancarlo Zanfanti, ha coadiuvato la nascita del museo mantenendo inalterata la volontà di creare una “memoria storica naturale” delle passate civiltà che hanno popolato il territorio della Val Sanagra ma, soprattutto, la necessità di avere un centro didattico che funga da riferimento al futuro Parco Locale di interesse Sovracomunale in Val Sanagra. Queste direttive hanno avuto profonde influenze nella pianificazione e nello sviluppo del museo; infatti l’Associazione ha cercato diverse strategie per legare intimamente il Museo al Parco.

Il Museo Naturalistico della Val Sanagra ha sede a Grandola ed Uniti in frazione Codogna, presso la prestigiosa sede di Villa Camozzi (sede comunale). La villa, costruita intorno alla metà del 1700 dalla nobile famiglia Guaita, è formata da un edificio patronale e da un attiguo corpo di edifici di servizio, alla quale si accede tramite un viale o una scalinata. Molte sale a volta della villa sono arricchite da affreschi decorativi dell’epoca.
Gli ampi spazi della villa sono stati destinati alle seguenti attività: Municipio, Centro Convegni e Esposizioni, Museo Etnografico-Naturalistico della Val Sanagra.

Indirizzo Museo: Grandola ed Uniti, fraz. Codogna, piazza Camozzi 2 (c.a.p 22010)
Numeri utili: Comune di Grandola, tel. 0344/32115, fax. 0344/30247
Indirizzo di Posta el.:[email protected]
Ente gestore: Associazione Storia, Natura e Vita; convenzione di 10 anni, dal 28/04/2001
Proprietà: Comune di Grandola ed Uniti
Orari di Apertura: Vengono programmati all’inizio di ogni anno, pertanto sono sempre suscettibili di modifica. Gli interessati possono contattare direttamente il comune di Grandola ai numeri di cui sopra o visitare i siti internet che riguardano il museo.
Il Museo in Internet:
Sistema Museale della provincia di Como
www.cmalpilepontine.it/

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L’articolo apparso sulla Provincia, dopo
La prima apertura pubblica del Museo nel
2002. Il risultato è stato positivo anche
se l’intento non era un apertura
ma semplicemente un modo per
sensibilizzare la popolazione

Così si è rafforzata l’idea di collegare due realtà in continuo e simbiotico dialogo: “il museo che guida il visitatore al parco e, al contrario, il parco che indirizza il visitatore al Museo”.
Questo importante concetto è stato rafforzato dal Dott. Luigi Cagnolaro (già Direttore del Museo di Storia Naturale di Milano) che da alcuni anni collabora con il museo di Grandola mettendo a disposizione la sua grande esperienza.
Il logo scelto per il Museo è la rappresentazione del Rogolone, la celebre e maestosa quercia dichiarata “Monumento Nazionale” che cresce poco lontano, una delle più grosse dell’Europa settentrionale.
I temi che si stanno sviluppando riguardano la fauna, la flora, la paleontologia, l’etnografia e un settore specialistico dedicato all’illustrazione della Val Sanagra comprendendo l’orografia, la sentieristica e l’ecologia.

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Allo stato attuale risultano definite:
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1. La “sala paleontologica”: con esposizione di fossili provenienti dal giacimento carbonifero della Val Gariasca (affluente del Sanagra) e di zone limitrofe delle Alpi Lepontine. Si tratta di resti vegetali di oltre 310 milioni di anni che in Lombardia costituiscono un “unicum”, basti considerare che sono i fossili più antichi dell’intera provincia. Inoltre sono rari anche a livello Nazionale;
2. La “sala eco-faunistica”: con esposizione di due diorami (un terzo in fase di allestimento) che ricostruiscono rispettivamente le specie e gli habitat dei boschi di faggio e delle praterie di montagna della Val Sanagra;
3. La “Sala degli animali impagliati”: una raccolta di animali che popolano il nostro territorio;


4. La “Sala della banda”: dedicata al corpo musicale di Grandola, ora definitivamente sciolto; gli strumenti hanno però trovato una collocazione definitiva nel museo, dove è stata riprodotta fedelmente la disposizione dei vari elementi in un concerto.
5 La “raccolta di oggetti antichi”: un’ampia collezione di oggetti utilizzati in passato per svariate attività: antiche abitazioni, lavorazione della terra, trebbiatura, lavorazione delle castagne, produzione del vino, falegnameria, carpenteria, ecc
6. La “galleria della ferrovia”: Mostra fotografica e documentale dell’antica Ferrovia Menaggio-Porlezza (1884-1939).


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Nuove iniziative
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Recentemente, tramite fondi regionali, l’Amministrazione comunale di Grandola ha acquistato la Fornace Galli sita in Val Sanagra. Questa struttura (foto 1) è un’antica fabbrica di mattoni realizzate utilizzando l’argilla del torrente. All’interno dell’edificio sono ancora presenti il forno di cottura (foto 5) e gli impianti necessari per la lavorazione e captazione dell’acqua. L’intento dell’Associazione e dell’Amministrazione comunale è di trasformare questa struttura in ecomuseo e sede del Parco. Per ora i lavori di ristrutturazione operati dall’Amministrazione comunale hanno coinvolto un piccolo fabbricato (foto 2), sede dei macchinari (foto 3) per la lavorazione dell’argilla. L’Associazione Storia, Natura e Vita ha realizzato una ruota idraulica (foto 4) che verrà alloggiata nell’apposita sede in collegamento con la condotta che capta l’acqua dal torrente. Il movimento dei macchinari sarà garantito da una puleggia che fungerà da trasmissione tra la ruota idraulica e la motrice dei macchinari.
Il funzionamento del piccolo fabbricato e la sistemazione degli spazi e del forno di cottura presenti nell’edificio principale, consentiranno di ripristinare una struttura unica nel suo genere. Il visitatore avrà modo di osservare i macchinari ancora funzionanti, facendosi un’idea più chiara delle antiche attività svolte in Val Sanagra.

Oltre alle sale di interesse storico (che diventeranno sale etnografiche del museo di Grandola), l’edificio principale presenta altre stanze, trasformate dal ex proprietario in abitazione; l’intento è di utilizzare questi spazi come sede del Parco Sanagra. Il collegamento tra la sede del Museo di Villa Camozzi-Eco Museo “Fornace Galli”-Sede del Parco-Parco Val Sanagra diventerebbero un importante anello tematico per fornire ulteriori elementi per conoscere l’intero territorio.
La valorizzazione della Val Sanagra, pianificata secondo le direttive di cui sopra, è in pieno sodalizio con le richieste di fruibilità del pubblico, sempre più interessato a riscoprire la natura e la storia. Va però sottolineato che oggi il visitatore non si accontenta solamente di visitare un bellissimo ambiente, egli desidera che tale ambiente lo guidi nei suoi percorsi e nelle tematiche ad essi connesse, museo compreso.

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“Fornace Galli”
Foto 1: Fornace Galli
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Foto 3: Macchinari
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Foto 2: Produzione mattoni, recente restauro
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Foto 5:Accesso al forno di cottura
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Foto 4: Ruota idraulica per muovere macchinari
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DESCRIZIONE DELLE SALE
ATTUALMENTE PRESENTI
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SALA ECO-FAUNISTICA
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Il Museo di Grandola presenta due diorami (un terzo è in fase di allestimento!) che ricostruiscono fedelmente le ambientazioni della fauna della Val Sanagra. Con il termine “diorama” viene intesa una ricostruzione ambientale che illustra in modo verosimile l’habitat dove vive un animale e la collocazione corretta dello stesso. Per la realizzazione di tali strutture l’Associazione “Storia Natura e Vita” si è avvalsa dei migliori esperti del settore.
La realizzazione di un diorama impone un notevole lavoro di preparazione e conservazione che può durare alcuni mesi; ricordiamo le fasi essenziali:
1.Lo studio dell’ambiente reale con uscite sul campo;
2.La raccolta del materiale e la conservazione con appositi reagenti;
3.La preparazione della vetrina espositiva;
4.La costruzione fedele della struttura: piante, rocce, ecc.;
5.L’introduzione delle specie animali;
6.La realizzazione dello sfondo pittorico; (gli sfondi pittorici riportano ambientazioni realmente esistenti in Val Sanagra !).

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DIORAMA DELLA FAGGETA:
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Il diorama ricostruisce un sottobosco di faggio dell’Alpe di Logone (Val Sanagra) durante un tardo pomeriggio d’autunno.
All’interno si trovano le specie vegetali caratteristiche, gli animali più frequenti e un ambiente tipico della Val Sanagra.

Ricordiamo gli animali presenti nel diorama: Cervo, Beccaccia, Tasso, Faina, Allocco, Lepre, Gazza, Vipera, Salamandra
Diorama della faggeta
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VETRINA AMBIENTATA
“MONTAGNA DELLA VAL SANAGRA”:
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Ricostruisce fedelmente le specie caratteristiche delle porzioni sommitali dell’Alpe Ballarona (Val Sanagra). Lo sfondo apre la visuale all’ampio bacino imbrifero della valle in una bella giornata agli inizi di primavera.

Ricordiamo gli animali presenti: Camoscio, Lepre bianca, Coturnice, Pernice bianca, Marmotta (non visibile nella foto), Gallo forcello (non visibile nella foto).
Vetrina ambientata “montagna della val Sanagra”
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SALA DEGLI ANIMALI IMPAGLIATI
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Espone numerosi animali che popolano la Val Sanagra, lo scopo di questa sala è puramente didattico,
infatti si rivolge principalmente alle scuole e ai giovani che possono imparare a conoscere alcuni animali del territorio.

collezione animali impagliati
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Animali presenti:
Merlo (Turdus merula), Merlo albino (Turdus merula), Volpe (Vulpes vulpes), Donnola, Capriolo, Poiana, Corvo imperiale, Beccaccia (Scolopax rusticola), Cesena (Turdus pilaris), Ghiandaia (Garrulus glandarius), Faina (Martes foina), Scoiattolo (Sciurus vulgaris), Gheppio, Nocciolaia, Gallo forcello (Tetrao tetrix), Lepre bianca (Lepus timidus), Pernice bianca (Lagopus mutus), Cutornice (Alectoris graeca), Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), Nibbio bruno (Milvus migrans), Alocco (Strix aluco), Picchio verde (Picus viridis),
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da finire …………
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SALA PALEONTOLOGICA
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Il Museo di Grandola espone rocce antichissime, addirittura tra le più vecchie d’Italia!; si tratta di formazioni a “carbon fossile” che sono state attribuite al Carbonifero medio (westfaliano), un periodo che gli studiosi ritengono essere datato 310 milioni di anni. Il giacimento fossilifero (area accessibile solo agli addetti ai lavori!) è situato a Grandola ed Uniti, a 1156 m di altitudine, in un canalone che scende dall’Alpe di Logone dal quale scorre l’omonima “Val del Carbon o Val Gariasca”, un affluente del torrente Sanagra noto ai Grandolesi per il colore nerastro delle acque che portavano nel corso minuti frammenti di carbone. La scoperta del giacimento e la storia del giacimento sono descritte ampiamente a pagina xx.
La flora fossile esposta al museo consta di numerosi resti di antichissimi vegetali appartenenti al gruppo delle Pteridofite (felci, equiseti, licopodi) e delle protospermatofite, gruppo delle primordiali piante “a seme” documentate dai reperti fossili. Questi reperti danno sostegno alle ricostruzioni dell’ambiente del periodo carbonifero, un’età dove non erano ancora apparse le piante a fiore ma, come attestano i ritrovamenti di Grandola, cominciavano ad affermarsi le prime piante a seme dalla morfologia simile alle felci attuali. Pur condividendo una struttura generale molto simile alle crittogame (termine generico che identifica le piante prive di fiori come muschi, felci, licopodi e equiseti) molte delle specie scoperte nel giacimento della Val Sanagra raggiungevano dimensioni ragguardevoli.
Così il record della flora fossile annovera le presenza delle sigillarie scanalate, delle Calamites e dei lepidodendri (oggi ridotti a forme erbacee) con fusti che potevano raggiungere decine di metri di altezza. Tra il campionario recuperato stupiscono le impronte della regione midollare delle cortecce che appaiono nere e lucenti, cromatismo in netto contrasto con il colore chiaro delle arenarie che le preservano. Oltre ai tronchi sono numerosi i ritrovamenti di radici, rizomi, foglie di filicali e pteridospermali appartenenti ai generi Neuropteris, Pecopteris e Aulacopteris. Il ritrovamento più importante è rappresentato dalle Cordaites, gruppo che include piante gigantesche di oltre 40 m di altezza. La presenza delle Cordaites in val Sanagra è attestata altresì dal ritrovamento di numerosi semi fossili, meglio noti al mondo come Trigonocarpus bernardii. Le paludi erano rifornite da torrenti che trasportavano frammenti di tronchi i quali si sono accumulati formando uno strato di roccia alto 5 metri.
Il giacimento fossilifero italiano ha attirato diversi studiosi come confermano alcune pubblicazioni effettuate nel corso degli anni. Presso il Museo di Grandola è conservato lo scritto di Luigi Maglia (Perito Minerario) e Sergio Venzo (allora Direttore del Museo) che risale al 1947, da quel periodo il nome di Grandola è apparso in diversi libri divulgativi riguardanti lo studio dei fossili.
Le ultime ricerche sono state effettuate dal Dott. Attilio Selva che ha fornito e allestito tutti i reperti nel museo.
L’esposizione non si limita solo ai reperti della Val Sanagra ma anche ha fossili provenienti da altri giacimenti limitrofi come ad esempio Bene Lario, Val Rezzo, Valsolda, Val Menaggio e Osteno, quest’ultimo sito di interesse mondiale. Una vetrina raccoglie numerose ossa appartenute all’orso delle caverne (Ursus spelaeus), una specie estinta che popolava alcune grotte delle Alpi Lepontine.

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Vetrina
Particolare vetrine espositive
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resti di orso delle caverne
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Verticilli fogliari di Calamites, carbonifero
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Seme fossile della Val Sanagra
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Scuole elementari in visita alla sala paleontologica
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SALA ETNOGRAFICA
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Dopo la sua fondazione, il Museo si è arricchito di numerosi oggetti appartenuti alle civiltà contadine che popolavano il territorio della Val Sanagra. Questa collezione deriva dalle raccolte effettuate dall’Associazione Storia Natura e Vita, dall’Amministrazione comunale e dalle donazioni cedute da privati.

Tutto il materiale raccolto è stato accuratamente conservato e catalogato ed è oggi esposto al piano superiore del Museo Etnografico. Questa sistemazione è solo temporanea perché è volontà dell’Associazione predisporre un progetto per realizzare un allestimento didattico che sappia valorizzare e “ridare vita” a questi oggetti.
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Settore degli antichi mestieri
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Visitatori alla sala etnografica
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Orologio da campanile (1850)
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Strumenti per la lavorazione della terra
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Diversi i settori ricostruiti, ricordiamone alcuni: lavorazione della terra, trebbiatura, lavorazione delle castagne, lavorazione del vino, lavorazione del legno, lavorazione della lana, fucina e attrezzi del fabbro, antichi mezzi per il trasporto dei prodotti agricoli, utensileria di ogni genere.

All’interno del museo sono presenti due orologi da campanile ancora funzionanti. Gli orologi, risalenti alla metà ottocento, vengono attivati da grossi blocchi di roccia che muovono gli ingranaggi sfruttando l’energia prodotta dalla forza di gravità.
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SALA DELLA BANDA
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Dedicata al corpo musicale di Grandola, ora definitivamente sciolto; gli strumenti hanno però trovato una collocazione definitiva nel museo, dove è stata riprodotta fedelmente la disposizione dei vari elementi in un concerto. All’interno della sala sono presenti archivi fotografici e spartiti musicali che ripercorrono la storia della banda di Grandola.

Il valore di questa esposizione è strettamente locale, ma occorre precisare che le bande hanno origine nei piccoli centri per cui rappresentano delle entità cresciute in sodalizio con la cultura e la storia dei paesi.
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Strumenti della banda
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La sala della banda
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GALLERIA DELLA
“VECCHIA FERROVIA”
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Allestita nel corridoio principale del museo, è una mostra fotografica e documentale dell’antica ferrovia Menaggio-Porlezza (1884-1939).
Allo stato attuale è esposto una piccola parte del materiale a disposizione, ma in futuro si prevede di realizzare un allestimento moderno utilizzando tutte la documentazione a disposizione.
La vecchia ferrovia ripercorre una storia importante del territorio che quasi tutti rimpiangono. Le foto mostrano immagini nostalgiche: il treno a vapore, le stazioni tra Menaggio e Porlezza e una realtà che in pochi decenni è andata scomparendo.

Questa documentazione non ha solo valore storico ma aiuta a comprendere il presente, infatti parte dell’antico tracciato del treno sta diventando un percorso ciclabile legato al Parco della Val Sanagra e alla Riserva Naturale Lago di Piano. In futuro il museo potrà dare un senso a questi tracciati, così che il turista o il locale potranno comprenderne la ragione storica della loro esistenza.
Le documentazione della vecchia ferrovia sono state gentilmente concesse al Museo dal ex. Centro Studi di Menaggio e dal Prof. Federico Cereghini che ha avuto un ruolo importante nel coordinare questo lavoro.
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Galleria della vecchia ferrovia
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Bibliografia
* Villa Camozzi

MUSEO ETNOGRAFICO
E NATURALISTICO
VAL SANAGRA


Villa Camozzi, fraz. Codogna 22010 Grandola ed Uniti • (CO) • Italy
Email: [email protected]www.museovalsanagra.it
Tel. +39 0344 32115 • Fax +39 0344 30247

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