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Le lepri hanno zampe posteriori bene sviluppate, orecchi più lunghi del capo, labbra spesse, molto mobili e spaccate, coda corta, bianca inferiormente; superfici palmari e plantari rivestite di peli; pelame più o meno lanoso. Vivono dappertutto, negli ambienti più disparati; non scavano gallerie, ma solo una buca poco profonda che serve loro da nido. Sono animali paurosi e sempre all'erta; hanno udito, vista e olfatto finissimi; sono corridori e con una caratteristica andatura a salti possono raggiungere la velocità di 70 km all'ora; hanno abitudini notturne per ricercare gli alimenti che prediligono: cavoli, carote, trifoglio, barbabietole e prezzemolo. Il periodo degli amori si protrae per l'intera annata; le femmine, dopo una gestazione che dura quaranta giorni, partoriscono quattro volte all'anno da due a quattro piccoli che nascono ricoperti di peli e in grado di camminare. La capacità riproduttiva è quindi assai elevata e se la specie non fosse continuamente cacciata dall'uomo (sia per la carne sia per la pelliccia) o insidiata da altri animali, il numero diverrebbe così alto da mettere in pericolo sia i raccolti sia la vegetazione spontanea. Ci sono numerose specie di lepri.
La lepre variabile o bianca o alpina (Lepus timidus), tipica abitatrice della catena alpina tra 1.000 e 3.000 m, che varia il colore del pelo al variare della stagione: da bruno diventa bianco d'inverno.
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