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Mammifero ruminante bovide (Rupicapra rupicapra) che vive sulle alte montagne d'Europa, appartenente alla sottofamiglia dei caprini. Il camoscio ha corpo piuttosto tozzo, più alto alla spalla che al garrese, zampe lunghe e forti, corna cave e ricurve alla sommità, presenti nei due sessi; la coda è corta e il mantello è grigio-nocciola in estate, nerastro in inverno con strisce bianche sulla testa e sul collo. È un animale agilissimo, capace di scalare i pendii più ripidi e di balzare di roccia in roccia con leggerezza straordinaria. Vive sulle Alpi, sui Pirenei, sui Carpazi, sui monti dei Balcani e del Caucaso, in branchi comprendenti da dieci a cinquanta individui dei due sessi. Solo i vecchi maschi vivono solitari. In autunno, periodo del calore, si verificano combattimenti fra maschi. La femmina, dopo una gestazione di 5-6 mesi, partorisce uno o due piccoli per volta. Si conoscono varie specie di camoscio tra cui la Rupicapra ornata, che vive in Abruzzo, distinta dal camoscio delle Alpi per le corna più lunghe, la Rupicapra pyrenaica dei Pirenei e la Rupicapra parva dei Monti Cantabrici.
Il camoscio, la cui carne è pregiatissima presso i buongustai, è cacciato alla cerca, in battuta, con i cani da seguito, alla posta oppure col richiamo. In Italia è rarissimo in terreno libero, tranne che nei pressi delle grandi riserve alpine. La caccia è attualmente regolata da apposite leggi per impedire l'estinzione della specie.
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